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giovedì 22 novembre 2012

Bianco Assoluto, racconto




Edit: racconto breve, scritto sul momento. Si riferisce al mio prossimo romanzo pubblicato. Ancora i tempi non sono pronti per darvi nuove: abbiate pazienza e intanto leggete…




Mi avvicino al tavolo. Il computer portatile ha lo schermo sollevato, la macchina sembra guardarmi in modo invitante. Sembra. Mi siedo e i miei occhi danzano sulla tastiera esterna. Non uso mai quella del pc, la trovo scomoda. In compenso il sistema è immacolato come una vergine sull’altare di un grande sacerdote. Diversi tasti sono impolverati. Vedo frammenti di cibo, molliche, macchiette bianche meno identificabili che sembrano chiamare a gran voce una bella pulizia. La farò, un giorno o l’altro, lo so. Almeno credo. Accarezzo il tasto di stand-by e nuova vita luminosa scorre sullo schermo traslucido, lo rende animato. Forse è vivo e mi sta guardando. Mentre attendo che il sistema si stabilizzi mi guardo intorno. Il mio appartamento sembra la fiera dell’assurdo. Patatine giacciono sbriciolate sul pavimento, una bottiglia d’acqua vuota fa loro compagnia. Qua e là vedo scarpe, pantaloni gettati senza riguardi sulle poltrone, libri in vari stadi di decomposizione. Tra essi i miei libri, quelli già pubblicati, non il mio tesoro. Gli inediti, neanche completi, che riposano eterei dove l’occhio di nessuno potrebbe arrivare. Il mio respiro è il solo rumore nella stanza; mi ricorda il suono di una vecchia sveglia che so non suonare mai, anche se mi fa paura. Paura di sbagliare, di non scrivere, di non sognare. Paura che un giorno tutto questo finirà e io morirò di follia tra quattro pareti che non riconoscerò come mie. Mi chiedo cos’ho che non va. Sono umano e non mi sento parte della categoria. A dire il vero non so neanche se sono un povero pazzo. Io che desidero con tutto il cuore la stabilità della mente e nello stesso tempo voglio che la mia anima sia libera. Le mie dita si tendono, cominciano a pigiare sui tasti. Adesso è loro la musica, la melodia, anche se il suono è cacofonico, per nulla armonioso. Sbuffo e ingollo un po’ d’acqua fredda da un’altra bottiglia, stavolta ghiacciata. La conosciuta sensazione del liquido freddo tocca la pelle delle mie dita, la galvanizza, mi piace. Lascio che il liquido risvegli le mie cellule cerebrali e intanto provo a scrivere. Ma Althaira non è con me, non in questo periodo, e allora mi alzo e vado alla finestra, a fissare l’assurdo panorama di un posto qualsiasi. Dove i norm sono là fuori, indaffarati, imbecilli. Loro vivono e io no, io vivo e loro sono morti. Qual è la verità? Chiudo gli occhi, sospiro, mi volto come un leone in gabbia. Vorrei evadere da qui, fuggire lontano, dove nessuno possa raggiungermi. Dove pioggia e freddo non esistono. Dove esiste solo il vento. Sì, il vento impetuoso ma tiepido che dissolve i miei pensieri, che mi fa ritornare ingenuo come un tempo! Sono in cerca di qualcosa, eppure fuggo da cose che non hanno nome né voce. Cose che assalgono e divorano, cose che consumano la mente e rendono cieca la libertà. Mi chiedo se l’abbia mai conosciuta, se basti vivere da solo, senza un cane con cui dividere il mio spazio vitale, per averla. L’amore, dicono, rende liberi. Chi lo dice, i Felicemente Sposati? I benpensanti? O quella vocina con la quale ciascuno di noi ha a che fare, una volta passato il giro di boa degli “anta”? Ma io che amore non ho e che allo stesso tempo so descriverlo, io che sono tutto e niente, che sono vivo e sono morto, che amo e odio con la stessa intensità sono nulla più che un piccolo uomo che sogna di diventare grande. Di accettare la mia diversità. Grido ai quattro venti il mio peana d'amore, vado incontro al vento a cercare chimere. Urlo senza voce in questo mondo che non ha paura perché privo ormai della memoria. Io che sono pazzo, solo, amante e sterile. Io che ho visto l'orrore e che sono tornato per non raccontarlo. Io che nessuno capisce e che non voglio capire di essere umano, niente di più. La vita non è un raggio di sole, ma un inganno. Una frode, un giro di valzer, il primo e l'ultimo. La vita dove manichini senz'anima si vestono con belle parole per recitare assurde litanie. Le cantano in quei templi dove fingono di amare e invece sono soli. Perché io sono il vuoto in ascolto, l'uomo che sogna di vivere. E allora, libero, mi chiedo se so amare più io o uno qualsiasi di loro. 


Massimo Valentini

60 commenti:

  1. Molto carino ma anche molto triste. Il prossimo libro sara' forse una nuova antologia? Ricordavo fosse una nuova versione di "Ultima". Bel racconto


    Francesca

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  2. Una bella storia. scritto sul momento vuol dire di getto, giusto? Efficace


    Grazia

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  3. Val carinissima....


    Marica

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  4. Di bella è una storia bella ma è curiosa. Esprime un'emozione vera oppure è solo narrativa?

    Lorella

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  5. Piacevole. Vorrei copiarla sul mio diario

    ^_^

    Silvietta

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  6. Penso che comprerò il nuovo libro. Questo racconto mi ha cacciato una lacrimuccia e quindi...


    Roberta

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  7. Sei sempre un pochetto distante come questo racconto. Enigmatico, posso dirlo?

    Maria

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  8. Splendido... mi piace... ehi sembri triste però!!
    Tranquillo, ci siamo noi :-)

    Mirella

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  9. Adoro quando sei misterioso... per questo seguo Gabbiani delle Stelle


    Lina

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  10. Se ti dico che mi piace poi mi autografi una copia del prossimo romanzo? Beh, vero, mi piace. ^_^

    Federica

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  11. Post curioso, triste, nervoso forse?


    Eleonora

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  12. Bello, bello, bello, bello


    Martha

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  13. Estemporaneo. Non ho altre parole se non questa per definire questo racconto.

    Sara

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  14. Set bravo... ma questo già lo sai. Sei il mio preferito e la mia libreria è innamorata di te

    Giada

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  15. Molto strano... una curiosa sensazione a leggere queste righe. Anch'io voglio scappare via, sai? Mi piacerebbe seguire le tue orme, sapere dove vai. Mi piacerebbe volare come te


    Monia

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  16. La descrizione del tuo appartamento sembra quella della mia stanza. Io e te già ci conosciamo. Ci siamo visti una volta da Tecnobit. Anzi no: da quel che una volta si chiamava Tecnobit eh eh
    Me ne sono accorto subito che eri "diverso". Sensazioni legittime, mio caro. Io la penso come te




    Lorenzo

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  17. Che curiosa sensazione. Scrivo quel che penso del tuo post e intanto osservo la foto del tuo profilo. Da quando ti leggo son trascorsi begli anni e ormai mi pare tu sia un vecchio amico. sei sempre sul mio comodino, lo sai? Forse no ma io te lo dico lo stesso: vola via da qui e vivi per te. Il mondo non ha senso se gli altri sono manichini. Capisco quel che vuoi dire solo che tu a differenza mia fai vibrare la gente. Mi piacerebbe conoscerti per un caffè una volta o l'altra

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  18. Nuovo libro nuovo capolavoro

    Erica

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  19. E dire che una volta ti consideravo antipatico hi hi hi


    Giulia

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  20. "Amo la potenza della tua devozione..." una frase tua, o meglio, di uno dei tuoi personaggi. Beh, è quel che provo quando scrivi al tuo essere così distante dagli altri, così poetico e romantico.


    Marzia

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  21. Piacevole. Mi piace davvero


    Ivane

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  22. Ma sarà anche questo parte del nuovo libro?

    Simona

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  23. Io e te dobbiamo parlare qualche volta. Sarebbe fico che fossi alla mia scuola... ho tutti i tuoi libri!

    Eliana

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  24. Racconto bellissimo


    Simona

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  25. Bianco assoluto!!!!! Che splendido titolo

    Rosa

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  26. Fantastica questa storia. e poi scegli delle immagini così belle


    Jessica

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  27. Il titolo rispecchia il mio nome. Onorata :-)


    Bianca

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  28. Credo di amarti :-) Sinceramente perché quando scrivo io ciò che provo vien fuori una mocciata e quando scrivi tu esce questo?


    Michela

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  29. Mooooolto bello questo racconto.


    Vanessa

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  30. Certe volte mi fai paura. Non fare scherzi, eh! Non è che non scrivi più? Ma che ti frega di quei cretini fuori dal tuo mondo?


    Cristina

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  31. Sarò sincera... non è uno dei tuoi più suggestivi lavori anche se non si può certo dire sia scadente. Tu non sei MAI scadente! Triste, però, e vorrei tanto sapere perché. Spero sia solo ispirazione e non qualcosa di vero. Sembri innamorato ma non di qualcuno, di qualcosa. Non concordo con Veronica: secondo me sei autobiografico più di quanto vuoi far apparire.


    Angela

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  32. Quindi è una storia per la storia del nuovo libro. Però non ho capito il perché... voglio dire: a volte voi writers scrivete in modo misterioso. Però il racconto è carino

    Azzurra

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  33. Non so... sono dieci volte che lego questo racconto. Cioè, tu lo hai scritto sul momento e quindi non è uno dei tuoi più belli però dice qualcosa che parla alle emozioni

    Carla

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  34. Fantastico. Uno spaccato di vita proprio. Però, dico, però ma guarda che è solo una mia considerazione, secondo me potevi anche fornirci qualche notizia generica sul libro


    Stefania

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  35. E' una bella storia. Grazie di averla condivisa con noi


    Mara

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  36. Wow! Mi fai piangere... adoro il tuo modo di scrivere


    Laura

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  37. Ma scusate, ma quale autobiografia? Ragazze si tratta di un racconto mica di una dichiarazione pubblica


    Sonia

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  38. Secondo me state esagerando. Non è una narrazione reale ma un modo di scrivere.


    Riccardo

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  39. A volte te ne esci con questi post e io non capisco mai se sei triste o arrabbiato o se sei goliardico. Dopotutto sei uno scrittore: non sono forse affar tuo le parole? Spero tu sia sereno. Cmq mi piace quello che hai scritto.

    Carmen

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  40. Narrativa ragazze Val e' uno scrittore, ricordate?


    Maria Pia

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  41. Lorenzo lo conosci veramente?


    Federica

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    1. Io sono solo uno che lo legge ma e' vero. Una volta sola ma dubitavo fosse lui. Io e la fisionomia non siamo parenti. Ciao a tutte ragazze


      Lorenzo

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  42. Be' io il racconto me lo sono stampato su carta



    Marcella

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  43. Bel racconto. Un consiglio: specifica sempre il tuo umore per piacere


    Mariella

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  44. Non credo sia una storia allarmante. Credo sia solo la prova sul momento di un artista.

    Margherita

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  45. Qualcosa di terrificante e sublime. Che tipo che sei.

    Chiara

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  46. Uomo misterioso.... mi piace


    Isabella

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  47. Il nuovo romanzo dovrebbe essere la seconda edizione di Ultima del 2008 vero?

    Stella

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  48. Penso che la prof abbia ragione. E' solo un racconto ragazze

    Paolo

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  49. Secondo me avete esagerato ragazze. Lo dico con affetto. Questo e' un racconto non un diario :-)

    Sofia

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  50. Se proprio vogliamo fare i precisini nessuno puo' sapere fino a che punto le opere di un autore si riferiscono a cose reali oppure solo immaginate


    Eleonora

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  51. Io sono curiosa di saperlo ^_^

    Lina

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  52. Sentite a me non importa se sia un racconto realista o di fantasia a me importa solo leggere i suoi libri


    Viviana

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  53. A me pare solo un buon racconto


    Vincenzo

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  54. Io considero questo un bel racconto efficace e buono



    Serena

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